Insieme #cambiamoilvoltoalcancro. È il messaggio di OncoBeauty Onlus, organizzazione no-profit che ha l’obiettivo di promuovere consigli di bellezza e sostenere l’autostima e il benessere delle donne che affrontano le terapie oncologiche.
A parlare della nascita dell’Associazione, delle sue attività e del suo impegno nell’aiutare le donne a contrastare gli effetti estetici collaterali causati dalle terapie oncologiche, è Valentina Liberatore, presidente di OncoBeauty Onlus.
Quando è nata OncoBeauty?
OncoBeauty nasce poco dopo il primo lockdown nel 2020, in un periodo in cui moltissime donne colpite dal cancro erano a casa isolate come categoria fragile a rischio e non avevano punti di riferimento ne nessun tipo di assistenza estetica.
Chi fa parte della vostra community e quali sono i ruoli?
La nostra community è composta principalmente da donne che hanno avuto in passato il cancro o che lo stanno affrontando e da un team di medici ed esperti del benessere specializzati in oncologia. Nel Team Medico Sanitario abbiamo un senologo, due chirurghi plastici, una massiofisioterapista, una fisioterapista linfologa, due farmaciste cosmetologhe e un infermiera. Nel Team Beauty invece c’è una estetista Apeo specializzata in oncologia, una parrucchiera, che essendo stata anche paziente è esperta nella caduta e ricrescita dei capelli. Inoltre, abbiamo due psicologhe e una cancer coach. Io sono una delle esperte del team beauty con competenze di makeup, onicotecnica, dermopigmentazione e svolgo il ruolo di coordinatrice e presidente della Onlus.
Uno staff composto da medici, professionisti del benessere e esperti di beauty specializzati in oncologia. Qual è stato il segreto che le ha consentito di mettere in piedi un team di esperti con conoscenze e competenza a sostegno delle donne in terapia e post-terapia oncologica?
Il segreto è stata la mia esperienza pluriennale nel campo dell’estetica e beauty e il mio pregresso lavoro in un importante gruppo di medicina estetica di Roma a stretto contatto con medici e chirurghi. Le conoscenze acquisite negli anni di lavoro mi hanno consentito di valutare e selezionare un
gruppo multidisciplinare al fine di dare il giusto supporto alle pazienti.
Il paziente non è la sua malattia. In che modo aiutate le donne a contrastare gli effetti estetici collaterali causati dalle terapie oncologiche?
Con una serie di attività come: i corsi in diretta di self makeup online e consulenze private gratuite, consigli su allenamento, indicazioni e supporto su turbanti parrucche e casco refrigerante per conservare i capelli, segreti di bellezza per contrastare gonfiore e tanto altro.
Cosa vi ha fatto capire che il vostro supporto alle donne colpite da tumore era di fondamentale importanza?
Lo abbiamo capito a poche settimane dal via del nostro progetto con una crescente adesione da parte delle donne con le loro richieste e i loro riscontri positivi. Moltissimi sono i messaggi di ringraziamento che abbiamo ricevuto e che custodiamo nel rispetto della totale riservatezza, molti sono commoventi e quando vediamo donne che entrano spaesate e spaventate e dopo iniziano a prendersi più cura di se stesse e hanno un cambiamento anche nel modo di affrontare la malattia, per noi è una grandissima soddisfazione.
Siete anche molto attivi sui social, con persone all’interno del vostro staff dedicate alla promozione social e video tutorial. Quanto è importante la comunicazione?
Oggi la comunicazione è tutto, è il filo che collega le persone nel mondo e i social ci hanno dato la possibilità di arrivare ad aiutare le donne nelle proprie case e città con un semplice clic.
Lei è la presidente di OncoBeauty e paziente oncologica. Nel 2019 le è stato diagnosticato il tumore al seno. Ci racconta la sua storia?Fu un vero trauma, uno tsunami improvviso! Era gennaio 2019, avevo solo 33 anni. lavoravo come direttrice di un nuovo centro di medicina estetica e nei week end collaboravo con alcune discoteche di Roma o come hostess di eventi. Andai a Londra per il mio compleanno e uscendo dalla doccia notai che il seno sinistro sembrava diverso ma nella fretta di uscire mi vestii pensando non fosse nulla. Due giorni dopo tornata a Roma sdraiata sul letto sentii un bozzo molto rigido sullo stesso seno e capii subito che era qualcosa di sospetto. Prenotai subito ecografia e mammografia e quando vidi il viso del medico cambiare e impallidire faticando a spiegarmi cosa stava vedendo mi resi conto che il mio sospetto era fondato. I giorni seguenti li ricordo con fatica e dolore, sono stati difficili. Entravo e uscivo da ospedali per sottopormi a visite, risonanze, biopsia, diagnosi e programmazione dell’intervento. Tutto così veloce che non capivo neanche io che stava accadendo.